Mi era finita la poesia
Mi era finita la poesia,
ce l'avevo,
lo giuro,
mi veniva naturale,
non so se valesse,
ma tanto la poesia non vale,
mai.
Ma anche quella poesia
senza valore come tutte,
me l'ero persa,
smarrita.
Alla denuncia di smarrimento,
il poliziotto, smarrito,
"si può smarrire solo quello che vale,
non una poesia",
così l'ho cercata, solo.
In cielo uccelli in bozzoli di mascherine,
in terra gente che camminava dentro un muro,
nell'aria un virus di idee stantìe.
Ero rassegnato,
senza poesia si può vivere,
lo fanno in tanti,
lo fanno in quasi tutti.
Quando la vidi.
Era la mia poesia,
arrancava,
cavalcata dalle Regole,
per il bene di tutti.
Le Regole la spronavano a stare immobile
"guai!" e giù un colpo,
"guai!" e giù un altro colpo.
La poesia capiva solo che le regole erano "guai!",
ma obbediva, non c'era altro da fare.
"Perchè mi hai perso?"
mi chiese con lo sguardo silente.
La guardai come un tesoro ritrovato
che non potevo afferrare
avvolto in un bozzolo di mascherine.
Mi avvicinai a fatica,
mi sussurrò a fatica.
"da ogni bozzolo nasce una farfalla".
che banalità pensai,
ma avevo così bisogno di banalità
che una lacrima mi bagnò
la mascherina.
(Giovanni Lupi 30.10.20)