un dio di bacio
Si baciarono per tutta una vita,
fecero figli o non li fecero,
come venne.
Ebbero una ricca casa o non la ebbero,
come venne.
Ma in quei piccoli baci edificarono ponti,
dipinsero quadri di girasoli come mai nessun altro.
Il sudore della fatica
non li bagnò,
perché insieme non facevano sforzo.
Erano l’acqua cheta e il torrente furioso,
il nevischio e la bufera.
Camminavano insieme
e in quel cammino c’era il disegno del mondo.
Erano l’un l’altro uniti e divisi,
e quello gli bastava.
Quando toccavano il cielo col bastone,
pioveva,
quando lo riponevano,
tutto era asciutto.
Erano l’arte della vita,
il contatto dei loro corpi era tutto.
Nient’altro c’era
in quei momenti,
tutti lo sapevano.
“Silenzio, si stanno baciando” dicevano,
perché in quei baci
c’era qualcosa di sacro,
“forse dio”, disse uno,
“sì, dio”, tutti confermarono.
Nei loro baci,
dio, il tutto, il mondo.
“Diamoci un altro bacio”,
le chiese lui,
lei si avvicinò e fu Poesia.
(Giovanni Lupi, 7 settembre 2019)