Mi ubriacai di te
Sobrio da vita astemia
mi ubriacai di te.
Al primo bacio non sentii nulla
come nulla davvero si sente
al primo contatto di labbra
se non l’eccitazione da fatto nuovo.
Furono poi sorsi brevi ma continui,
qualcosa che non ti accorgi.
La tua debolezza mi scese in gola
e riconobbe la mia
fecero festa
con palloncini colorati
e fiori di plastica.
Il tuo entusiasmo mi confuse
salii sul filo del trapezista
e colsi nespole mature
come la nostra età.
Ti scelsi ogni giorno,
come un liquore dal sapore che conosci.
Grazie a quei sorsi
affrontai la stanchezza che si infiltra
in pensiero e corpo,
le continue commozioni
che la vecchiaia regala,
il troppo parlare che solo nel silenzio
ha senso,
i nostri corpi rimpiccioliti
come a tutti accade.
Adesso
al colmo di tanta ubriachezza
solo una cosa chiedo
all’invincibile avanzare
del freddo del boia:
se l’amore è cieco
vorrei chiudere gli occhi
insieme a te.
(Giovanni Lupi - luglio 2017)