Un pezzo per volta
Mi avvicinai lento,
la lingua uscì intrepida
in cerca della tua
e fu quel contatto umido
che da sempre chiamano bacio.
“Voglio custodire il nostro amore
proteggerlo in cassaforte,
vederti solo io, solo io amarti.”
Dissi in abbraccio.
“La poesia è per chi ha tempo.
Non promettere quello che non
puoi mantenere.
Scopiamo.”
Mi dicesti.
“La mattina sarò cappuccino
che ti macchia le labbra,
la sera minestra da succhiare.”
Tornai bambino,
senza paura di sembrare cretino.
“Dobbiamo dirci col corpo
quello che le parole non possono.”
E con cento parole
carezzasti il mio desiderio.
Maneggiai il tuo corpo
da mano ad altra,
come crocchetta tiepida,
la migliore di Anzio.
Dopo aver vagato
per infiniti mondi
tra bugia e fantasia,
capii che il mio posto era lì,
e amai di te ogni singola ruga.
“Ti mangio?”
Ti chiesi.
“Sì, ma un pezzo piccolo
per volta
così duro tutta la vita.”
(Giovanni Lupi gennaio 2018)